Le regole d’oro per potare l’olivo

Tra le varie fasi di lavorazione degli uliveti, la potatura ricopre particolare importanza poiché influisce sul benessere delle piante e sulla resa del raccolto.

In questo articolo scopriremo quali sono le varie tecniche di potatura, quali errori evitare e quali sono gli attrezzi ideali per potare l’olivo.

La potatura delle piante

La potatura rappresenta un punto fondamentale del ciclo di coltivazione per qualsiasi tipo di pianta, dalle piccole piantine da giardino alle più grandi coltivazioni, uliveti compresi.

Per potare si possono applicare vari metodi, a seconda dei risultati che dobbiamo raggiungere, intervenendo in maniera più drastica o meno invasiva. Metodi che, nel tempo, si sono evoluti sia nella tecnica che nelle attrezzature impiegate, passando dalle pratiche manuali all’uso di strumenti sempre più avanzati.

I risultati ottenibili sono principalmente tesi a migliorare l’estetica della pianta o a ottenere una migliore qualità e produzione dei frutti. In entrambi i casi, però, la potatura richiede molta attenzione e differenti interventi a seconda della tipologia, dello stato e dell’età dell’albero, e mira a rafforzare la pianta regolandone la crescita.

La potatura per l’olivicoltura

Abbiamo già detto che la potatura si effettua con determinati obiettivi: nella coltivazione dell’olivo per la produzione di olive, quindi, l’obiettivo primario è incrementare la resa degli oliveti. Millenni di coltivazione hanno affinato le migliori tecniche di taglio a seconda del terreno e della varietà di olivo coltivato.

Una buona potatura dell’olivo, infatti, rende i singoli rami più vitali e le piante complessivamente più rigogliose. Di conseguenza, nasceranno e cresceranno olive di pezzatura e qualità superiore.

Il principio fondamentale di questo “successo” è dato dal sole: sfoltire ad arte le chiome degli ulivi, infatti, permette una penetrazione ottimale dei raggi solari tra le fronde della pianta, rendendola più resistente ad attacchi di parassiti e agenti patogeni, stress e condizioni climatiche avverse.

In buona sostanza, una pianta ben potata è una pianta più sana, e una pianta più sana dà frutti migliori. Compresi i princìpi, passiamo a scoprire le tecniche di potatura dell’ulivo.

forbici potatura olivo forestal - sabart

Tecniche di base per potare l’olivo

Il primo obiettivo della potatura dell’olivo è quello di rendere omogenea la distribuzione dei frutti su ogni ramo. Altrettanto importante è intervenire per ottimizzare i periodi produttivi: l’olivo, infatti, è una pianta che richiede particolari attenzioni rispetto ad altre piante da frutto, pertanto la sua potatura deve seguire costantemente la crescita della pianta.

Ad esempio, va tenuto a mente che l’olivo ha un’attitudine naturale a produrre frutti ad anni alterni e che, in quanto sempreverde, ha rami da frutto misti. Bisogna, quindi, cercare di smorzare certe attitudini e individuare molto bene quali rami lasciare e quali tagliare: quelli alla base e nel mezzo del loro tratto sono a fiore; quelli all’apice daranno vita ai nuovi getti stagionali.

Il primo intervento da compiere è rimuovere i polloni, cioè i rami vegetativi (presenti sulle radici o sul ciocco dell’albero) che possono crescere alla base e circondare il fusto centrale dell’albero.

Bisogna, poi, svuotare il centro della pianta ed eliminare i succhioni più forti, quei rami infruttiferi che crescono sulle branche e sul tronco dell’olivo. Fanno eccezione i succhioni individuati come necessari per ricostruire branche danneggiate.

olivo - sabart

Va ricordato, inoltre, di non fare mai tagli radenti bensì lasciare un paio di centimetri dal colletto per non compromettere il flusso naturale dei vasi e non creare vie d’accesso per funghi e batteri. Al contempo, tagliare i rami in maniera netta, lasciando una superficie regolare e inclinata, così da permettere lo scorrimento dell’acqua ed evitare l’accumulo di umidità che può far marcire il legno.

Nell’ordine, vanno effettuati prima i tagli più grossi e poi eseguite le rifiniture, così da eliminare prima le branche che si ritengono non più necessarie per poi sfoltire la chioma e rifinire con i piccoli tagli. A proposito della chioma, bisogna ricordare che le parti in ombra non saranno produttive, bensì toglieranno risorse preziose alla pianta e saranno particolarmente sensibili agli attacchi di mosche e funghi.

Rimuovere i rami secchi e arieggiare avvantaggia molto il benessere della pianta, così come eseguire tagli di raccorciamento, di spuntatura, di speronamento o di ritorno dei rami: interventi che mirano, in generale, ad ottimizzare la distribuzione del nutrimento per la pianta. Per indirizzare le sostanze nutritive in determinate porzioni si possono compiere anche divaricazioni e piegature dei rami.

Importanti anche la scacchiatura dei germogli, il diradamento dei frutti – al fine di scongiurare la produzione ad annate alterne – e le cimature: attenzione, però, a non cimare completamente gli olivi poiché la parte più in alto della pianta svolge un compito di controllo sulla formazione complessiva dei rami.

La potatura a ombrello

Tra le particolari tecniche di potatura dell’olivo c’è la potatura a ombrello, maggiormente indirizzata a un risultato estetico anziché all’aumento della resa produttiva: consiste nell’eliminazione dei rami verticali e nel livellamento delle cime.

Una potatura ornamentale è, inoltre, sempre più diffusa per chi usa gli ulivi per abbellire parchi e giardini privati, piantandoli a terra o in vaso e lavorandoli con la tecnica del bonsai. In questo caso si interviene per adattare la forma della pianta rispetto ai canoni estetici desiderati, seguendo sagome a ombrello, a palla o a pompon.

La potatura a vaso policonico

La tecnica di potatura a vaso policonico, invece, rende la vegetazione più ampia alla base della pianta e meno sviluppata in cima, garantendo all’olivo ampia luce e forte arieggiamento della chioma.

Viene eseguita praticando dei tagli in corrispondenza dei rami più laterali e di quelli che, orientati verso l’alto, sottraggono forza alla pianta. Nel potare bisogna decrescere il volume dell’olivo salendo gradualmente verso l’apice, conferendo una tipica sagoma appuntita.

In questo modo, inoltre, risulterà più facile raccogliere i frutti nella parte più bassa dell’olivo.

Quando potare l’olivo

La potatura dell’olivo avviene in maniera stagionale e può essere ripetuta più volte nel corso dell’anno. Ovviamente, la particolare zona geografica in cui si coltiva può comportare anticipi o ritardi (più si è al Nord e più bisogna aspettare la primavera) ma, in linea generale, va compiuta da gennaio a maggio, prima che fioriscano le infiorescenze, chiamate mignole.

A seconda di particolari interventi da compiere, si possono dividere le potature in due fasi:

  • potatura invernale – da ottobre a marzo: si pratica annualmente, quando il ciclo vegetativo è nella fase di riposo, dopo la raccolta dei frutti e, con la successiva primavera, prima che spuntino nuovi germogli.
  • potatura estiva – da giugno a settembre: si pratica in pieno ciclo vegetativo, per alleggerire le chiome ed eliminare la vegetazione eccessiva, i polloni e i succhioni dai rami per favorire l’espansione vegetativa e una crescita ordinata della pianta.

La potatura per età

Gli interventi di potatura variano anche a seconda dell’età dell’ulivo. Questa pianta, infatti, diventa produttiva dopo il terzo anno di vita, pertanto vanno compiute determinate operazioni a seconda delle esigenze variabili per crescita e produzione.

Nei primi periodi di vita si effettua, quindi, la potatura di allevamento, per impostare la forma della chioma e mirare a una crescita armoniosa. Quando le piante diventano mature, invece, si passa a una potatura di mantenimento, mentre la potatura di produzione viene effettuata per mantenere le chiome folte e conservare l’equilibrio tra sviluppo vegetativo e riproduttivo.

Se una pianta, invece, non viene potata per alcune stagioni si interviene con la potatura di riforma, mentre la potatura di rimonda si compie per eliminare i rami secchi ed evitare malattie e infezioni.

potatura olivo - sabart

Gli attrezzi per potare l’olivo

Dalla qualità degli attrezzi utilizzati per potare l’olivo dipendono la salute e la sicurezza tanto della pianta quanto del potatore.

Affidarsi alle strumentazioni più adatte e più avanzate, infatti, significa risparmiare tempo e pesanti sforzi agli operatori, ma anche evitare tagli imprecisi e grossolani che comportano vere e proprie ferite alle piante.

A seconda della rimozione da compiere e della grandezza del ramo da tagliare, poi, si utilizzano differenti attrezzi:

  • Forbici e troncarami sono ben adatti per rami di diametro fino a 4 centimetri
  • I potatori a catena, invece, riescono ad intervenire facilmente anche su rami di 20 centimetri di diametro
  • Tra gli attrezzi che non possono mancare nell’attrezzatura di ogni olivicoltore ci sono un troncarami sufficientemente robusto e delle forbici in grado di eseguire tagli netti e puliti
  • Per interventi ancor più impegnativi, invece, si può passare alle motoseghe, facendo ben attenzione a non commettere errori dalle conseguenze spiacevoli

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Ricordarsi sempre di mantenere gli attrezzi da taglio ben affilati e di usare strumenti di alta qualità, così da non compiere tagli poco netti e rischiare di sfibrare il legno dell’ulivo.

Per diminuire la fatica manuale e lavorare con praticità, invece, si può ricorrere a potatori a batteria e a forbici a batteria. Si tratta di strumenti in grado di ridurre lo sforzo manuale e, al contempo, offrire completa libertà di movimento – non essendo collegati ad alcun cavo – e lunga autonomia di lavoro grazie a batterie ad alta capacità.

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